L’importanza di inseguire i propri sogni

Ho deciso: torno a casa dopo un’esperienza che chiamarla semplicemente viaggio sarebbe troppo riduttivo. Si perché 12 mesi e qualche giorno fa, quando decisi di lasciare Londra e un posto di lavoro fisso per imbarcarmi in questa avventura, avevo dei sogni da realizzare ma non potevo sapere quello che mi sarebbe successo e dove sarei finito.

E nonostante ormai sia più spaventato ad acquistare un biglietto di ritorno per un luogo che già conosco piuttosto che per uno completamente sconosciuto, sento il bisogno di fare una pausa e riordinare un po’ le idee. Con la consapevolezza che ripartirò in tempi brevi per proseguire il mio strano percorso, con quel pizzico di follia che ormai caratterizza tutte le mie scelte.

Inseguire i propri sogni

Durante quest’anno ho venduto tutto quello di cui non avevo più bisogno, caricato lo zaino sulle spalle e sono partito, per dimostrare a me stesso e a tutti quelli che mi davano del pazzo che una vita diversa è possibile a qualsiasi età, basta volerlo veramente.

Stare fermi a casa e lamentarsi del caldo, del freddo, della crisi e di tutto il resto non porta da nessuna parte. No, bisogna farlo quel fatidico primo passo e vincere le proprie paure, uscire da quel guscio fatto di abitudini e certezze e buttarsi. Mettere tutto in moto non è difficile, e farà un po’ meno paura con il tempo; fidati di chi ormai ha trovato il suo habitat naturale al di fuori della propria comfort zone.

Sono partito con la scusa del viaggio ma con la voglia di non tornare più, perlomeno con la testa. Questi 12 mesi sono stati i più entusiasmanti, spaventosi, eccitanti e rischiosi di tutta la mia vita: ho esplorato 3 continenti, visitato una dozzina di paesi e vissuto in metropoli come Bangkok e Città del Messico, visto alcune delle location più belle del mondo e conosciuto persone che con il loro sorriso e la loro compagnia mi hanno fatto sentire un po’ meno solo durante tutto questo tempo.

Ho dormito in treni, aerei, pullman, stanze di albergo più o meno pulite e letti che spesso hanno contribuito a farmi sentire la mancanza del mio cuscino. Ho mangiato cibi che non avevo mai assaggiato prima e scoperto che oltre alla pasta e alla pizza ci sono tanti altri piatti e cucine che hanno sapori e profumi diversi ma che difficilmente scorderò.

Ho avvertito più volte il bisogno di cambiare e rimettermi in gioco per continuare il mio percorso fuori dalle righe; non fermarmi è stato quasi un obbligo per tenere sempre la mente attiva e attenta alle opportunità e idee che ho trovato lungo il cammino.

C’è un mondo tutto da scoprire al di fuori della nostra cara e vecchia Italia. Ci sono opportunità da cogliere, città lontane migliaia di km che possono apparire trafficate, sporche, arretrate e difficili ma che vissute in prima persona non lo sono affatto.

Bisogna viaggiare per crearsi la propria idea di mondo e perdersi, senza acquistare nessuna guida turistica ma affidandosi solamente al proprio istinto. Il mondo è meno pericoloso di quello che sembra e ci sono persone pronte ad accoglierti a braccia aperte e condividere con te la loro personale esperienza.

Ti ritroverai a mangiare al ristorante con sconosciuti, a sorridere e scherzare in lingue differenti con individui che fino a qualche settimana prima nemmeno immaginavi di incontrare. E sono quelli i momenti più importanti, in cui ti fermi per qualche istante a pensare e ti rendi conto che a 10000 km di distanza da quel luogo che una volta chiamavi casa, ce l’hai fatta finalmente. Ti sei reinventato, hai conosciuto nuovi amici e scoperto nuove culture, sei finalmente fuori dalla tua comfort zone.

Ti accorgerai che non era così difficile come volevano farti sembrare e ti scenderanno delle leggere lacrime miste a commozione e gioia, proprio come sta succedendo a me in questo momento.

Questo articolo lo dedico a tutte le persone conosciute durante questi 12 mesi, alle innumerevoli città visitate, a tutte le emozioni e i ricordi che ho caricato idealmente nel mio zaino e che porterò per sempre con me. A tutti i momenti no e alle difficoltà incontrate durante il percorso e a chi mi ha seguito da casa scrivendomi Beato te!

Sto scrivendo queste righe perché sono ormai convinto che la vita è troppo corta per essere vissuta in un solo luogo e per rinunciare a un sogno perché troppo vecchio, o troppo rischioso, o perché fa paura provarci.

Acquista quel fatidico biglietto di sola andata, fai quello che hai sempre sognato e non preoccuparti di quello che succederà; sarai sempre in tempo per tornare indietro quando sarai stanco, quando avrai visto tutto quello che hai sempre sognato di vedere o quando avrai fatto tutto quello che hai sempre sognato di fare.

Con l’inizio del nuovo anno, quando inevitabilmente verrai investito da quei buoni propositi che faranno parte della tua lista di cose da fare per il 2015, ti invito a fare una sola cosa: insegui i tuoi sogni, ascolta il tuo istinto.

Se necessario, vendi tutto quello che hai nel tuo armadio e che non usi più da mesi se non anni, liberati di tutta la zavorra che hai accumulato fino a questo momento, fai lo zaino e parti.

Non aspettare un segno che non arriverà mai, il primo passo lo devi fare tu e solamente tu. Non aver paura! Quel cassetto è rimasto chiuso fin troppo tempo, e solo tu hai la chiave per realizzare tutti i tuoi sogni. Non aspettare altro tempo, comincia adesso.

Perché è più rischioso rimanere quando la tua testa ti dice di partire. È più folle avere un sogno e lasciarlo in un cassetto pensando tanto un giorno lo realizzerò. È meglio prendere qualche rischio oggi per non avere nessun rimpianto domani.

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