Nomadi digitali, quelli che girano il mondo lavorando ovunque grazie a internet. Questo è il messaggio sull’homepage del sito dei Nomadi Digitali, il portale italiano più autorevole in materia. Quelli di voi più attenti avranno già sentito parlare sulla mia pagina Facebook di questo nuovo fenomeno che all’estero è già una realtà ben consolidata, e negli ultimi tempi sta prendendo piede anche in Italia.
Per chi non sa di cosa si tratta, questi nomadi 2.0 sono viaggiatori, blogger, imprenditori del web che, grazie alle potenzialità di internet hanno scelto uno stile di vita fuori dagli schemi tradizionali.
Il mio interesse per questo modo non convenzionale di affrontare la vita di tutti i giorni nasce qualche anno fa; ero affascinato e curioso di capire come fare per vivere e lavorare viaggiando, per uscire dagli schemi della società moderna e fare qualcosa che mi avrebbe appassionato veramente.
Quindi decisi di stravolgere nuovamente la mia vita e di partire per Londra per migliorare il mio inglese e fare esperienza in web marketing, argomento che mi teneva sveglio fino a tardi tutte le notti per leggere blog del settore e lavorare ai miei primi siti personali.
A distanza di qualche anno, credo che Londra sia stata una tappa fondamentale per acquisire esperienza e aiutarmi a capire quale strada seguire. E lasciarla è stato difficile; ho pensato spesso ai miei due anni londinesi e sogno ancora di camminare per le strade di Camden Town oppure andare a bere una pinta a Shoreditch.
Ma quale motivazione mi ha spinto a lasciare una città che amo? Credo che la risposta sia solo una; mi piace vivere fuori dalla mia comfort zone e fare un salto nel buio, rimettermi in gioco, l’ho già fatto e sta diventando una costante di questi ultimi anni. Una sfida, una follia, chiamatela come volete.
Ma ho osservato Londra negli ultimi mesi, quando l’entusiasmo iniziale di vivere nella città più sognata dagli italiani stava cominciando a scomparire, e nella mia testa pensavo ad altre mete; avevo bisogno di nuovi stimoli.
Dopo aver raggiunto tutti i miei personali obiettivi prefissati prima del mio arrivo nel Regno Unito, le strade erano due; o facevo carriera nel mio settore oppure ripartivo verso un’altra meta.
Vivere all’estero o vivere e lavorare viaggiando?
In questi due mesi in patria ho pensato a dove andare a vivere dopo l’esperienza inglese, in quale paese rimettermi in discussione e quale nuova lingua imparare. La scelta era ormai ristretta a tre mete, in ordine sparso Copenhagen, Amsterdam e Berlino; ma poi qualcosa è scattato di nuovo nella mia testa.
Probabilmente andando a vivere in una di queste tre città avrei fatto lo stesso percorso londinese; dev’essere una figata vivere in Danimarca, Olanda o Germania e imparare una nuova lingua, cercare lavoro e ricominciare da capo una nuova esperienza di vita ma poi mi sarei ritrovato di fronte allo stesso bivio.
Non sono fatto per stare troppo tempo nello stesso luogo ma ho bisogno di muovermi, di viaggiare e di conoscere nuove città, culture e persone.
Uno stile di vita da nomade digitale
Diventare un nomade digitale e avere la possibilità di spostarmi, viaggiare e lavorare da qualsiasi parte del mondo è il giusto compromesso.
Vi faccio un esempio che mi ha fatto aprire gli occhi: il mio capo inglese aveva 23 anni quando ha deciso di lasciare il suo lavoro fisso per mettersi in proprio. In soli tre anni ha costruito un business online partendo da zero ed ora è titolare di una piccola startup nel settore del web marketing, con diversi dipendenti. E tot mesi all’anno li passa in America, a Dubai o semplicemente spostandosi e tornando a casa (Londra, nel suo caso) per poi ripartire dopo qualche mese.
In Italia questo atteggiamento è impensabile perché a 23 anni ti viene consigliato di trovare un posto di lavoro fisso, e tenertelo stretto perché sei già fortunato così in tempi come questi. Viaggiare? Un lusso che solo in pochi possono (o vogliono?) permettersi, viaggiare e lavorare addirittura fantascienza.
Internet però ha rivoluzionato il mio modo di lavorare e un po’ anche quello di pensare. A Londra lavoravo dall’ufficio della mia azienda ma avrei potuto svolgere gli stessi compiti da qualsiasi altra parte del mondo, mi bastava solo una connessione al web. Così ho deciso di lasciare un lavoro sicuro in una città che amo per lavorare al mio progetto personale.
Grazie all’esperienza acquisita a Londra dove ho lavorato come Web Marketing Manager gestendo diversi aspetti delle campagne di marketing online dell’azienda, quali social media e ottimizzazione del sito sui motori di ricerca, ho fondato Social Me, la mia agenzia di marketing digitale.
Mi occuperò degli stessi argomenti, e farò consulenza per piccole e medie aziende ma anche per blogger o persone che hanno un sito internet e vogliono capire come fare ad ottenere maggiore visibilità sul web grazie al Social Media Marketing. Inoltre potrò dedicarmi ad una professione a cui sono realmente appassionato; non è questo forse la cosa più importante per riuscire ad essere soddisfatti in campo lavorativo?
Ho cominciato a cercare e trovare qualche collaborazione (una proprio con la mia vecchia azienda londinese), a spulciare siti come Guru.com oppure Elance e Freelancer per trovare lavori adatti al mio profilo. C’è anche un sito italiano che si chiama Starbytes e sono convinto che tempo qualche anno e anche in Italia questo modo di lavorare prenderà piede.
Tornare a casa è stato fondamentale per poter dedicare più tempo a questa decisione e riuscire ad accelerare i tempi nella creazione di una strategia personale. Inoltre sono riuscito a svuotare armadi e mettere in vendita su Ebay tutto quello che non potrò portare con me quando ripartirò, compresa la mia auto.
Ho imparato a vivere con meno e anche questo è un aspetto fondamentale per inseguire il sogno di vivere e lavorare viaggiando.
Lavorando online in questo settore ho inoltre la possibilità di spostarmi e viaggiare come amo fare, vivere in diverse città e cambiare quando avrò voglia di visitare un posto nuovo. Una sorta di semi residenza.
Ho deciso che era arrivato il momento di provarci; fra qualche mese tirerò le somme, valuterò a che punto sono arrivato e deciderò se la vita da nomade digitale è quello che fa per me. Prima meta del mio particolare viaggio, New York.
Su questo blog continuerò a scrivere dei viaggi e dei luoghi che visiterò, delle città in cui vivrò e della mia esperienza di italiano all’estero, viaggiatore, expat e nomade digitale; vi racconterò anche dei progressi del mio business online.
Che dite, sono il solito pazzo che si affida come sempre al suo istinto e alla follia? Datemi qualche mese e vi saprò dare una risposta 🙂